Ciao!
Accedi alla Despar Sicilia

LOGIN

Viaggio in Sicilia

06/03/2025

Taormina e l'assedio arabo del 902

Taormina, affacciata sulla costa orientale della Sicilia, domina il Mar Ionio con la sua bellezza senza tempo. Incorniciata dall'Etna e impreziosita da scorci mozzafiato, questa città situata in provincia di Messina è da sempre una delle mete più affascinanti del Mediterraneo. Le sue origini greche, il Teatro Antico e i vicoli medievali raccontano una storia millenaria, fatta di cultura, arte e dominazioni che si sono succedute nei secoli. Tuttavia, tra le sue strade si cela anche il ricordo di eventi drammatici. Oggi, il viaggio di Despar alla scoperta dei luoghi storici e del mito, vi racconta dell'assedio arabo di Tauromenium.

La lunga resistenza e l'avanzata da Porta Cuseni

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, la Sicilia divenne terra di conquista per numerosi popoli. Tra questi gli Arabi, animati dalla Guerra Santa contro i cristiani, si mossero nell'827 con un esercito di oltre diecimila uomini, sbarcando a Mazara con l'intento di occupare l'intera isola. La resistenza siciliana fu strenua, e Taormina, allora nota come Tauromenium, divenne l'ultimo baluardo della cristianità bizantina. Per lungo tempo la città resistette agli assedi, ergendosi a simbolo di una lotta disperata contro l'avanzata musulmana. Ma l'1 agosto del 902, l'emiro Ibrahim Ibn Ahmed riuscì a sfondare le difese entrando da Porta Cuseni, poi ribattezzata Porta dei Saraceni. Quello che seguì fu un bagno di sangue: la città fu saccheggiata, le chiese abbattute, gli abitanti massacrati senza distinzione. Il vescovo Procopio, guida spirituale della città, tentò la fuga con alcuni superstiti, ma fu catturato e martirizzato in modo barbarico: il suo cuore fu strappato dal petto e divorato dall'emiro come gesto di supremazia e terrore. Il massacro fu così cruento che, secondo una leggenda, il cielo stesso pianse quella notte: il 10 agosto una pioggia di meteoriti illuminò il firmamento, in un fenomeno che ancora oggi associamo alla notte di San Lorenzo.

L'eredità araba

Dopo il terribile assedio, la città fu ripopolata dai musulmani e ribattezzata Almoezia dal califfo Al Moez. Per oltre due secoli e mezzo la Sicilia rimase sotto il dominio arabo, un periodo che, sebbene iniziato con il sangue, portò anche significativi cambiamenti. L'agricoltura si arricchì di nuove coltivazioni, le tecniche di irrigazione furono perfezionate e la scienza e la cultura vissero una fioritura straordinaria. I dominatori che si erano rivelati feroci conquistatori divennero abili amministratori. La tassazione fu resa più equa, la piccola proprietà venne favorita e persino i cristiani, pur con limitazioni, poterono continuare a professare la propria fede. Architettonicamente, gli Arabi adattarono le strutture esistenti senza introdurre un proprio stile originale, lasciando ai Normanni il compito di dare forma a quello che oggi chiamiamo stile arabo-normanno.

Taormina, città carica di storia

Camminando per Taormina, si possono ancora respirare tracce di quel passato. E se la città è oggi conosciuta per la sua bellezza e il turismo d'élite, non bisogna dimenticare che le sue pietre portano l'eco di una storia fatta di lotta, resistenza e rinascita, a testimoniare l'eterna capacità di Taormina di risollevarsi nonostante le difficoltà.