Se il nome ti suona un po’ solenne, niente paura! I biscotti quaresimali , conosciuti anche come pupatelli , sono un’autentica bontà siciliana nata per aggirare, con gusto, le restrizioni della Quaresima . Un tempo, durante i quaranta giorni prima di Pasqua , i cristiani dovevano rinunciare a carne, latticini, uova e grassi animali. Ma si racconta che le monache di clausura dei monasteri di Palermo , che erano solite vendere le loro preparazioni dolciarie, abbiano messo insieme ingredienti semplici, deliziosi e, soprattutto, consentiti , creando questi biscotti croccanti e leggeri. Così, senza infrangere le regole del digiuno, hanno continuato a vendere le loro dolci creazioni, permettendo ai siciliani di concedersi una coccola golosa senza sensi di colpa!
Ingredienti semplici, gusto autentico
I biscotti quaresimali siciliani sono un inno alla semplicità: niente burro né latte, solo farina, zucchero, albumi, mandorle e aromi naturali, come cannella o scorza d’arancia , che li rendono ancora più profumati e irresistibili. La consistenza? Croccante , perfetta da inzuppare in un bel bicchiere di vino liquoroso. E se ti ricordano i cantucci toscani, non sei lontano dalla verità! Nel tempo, poi, sono nate anche versioni più golose, con l’aggiunta di cacao o miele.
Biscotti quaresimali in giro per l’Italia
Non è solo la Sicilia ad avere i suoi biscotti quaresimali! In Toscana esistono quelli a forma di lettere, fatti con cacao e nocciole. A Genova , invece, si trovano quelli a base di pasta di mandorla, decorati con zucchero fondant di vari gusti. In Campania e in Puglia , le ricette sono molto simili a quella siciliana, segno che la tradizione ha fatto breccia nei cuori (e nei palati) di tanti.
Insomma, questi biscotti hanno una storia lunga e affascinante, ma soprattutto un gusto che vale la pena provare!