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Viaggio in Sicilia

06/02/2025

Ulisse, Polifemo e i Faraglioni di Aci Trezza

Il viaggio di Despar alla scoperta dei luoghi storici e del mito, che contribuiscono a fare della Sicilia una terra dal fascino unico, ci porta questo mese ad Aci Trezza, un piccolo borgo marinaro frazione di Aci Castello, in provincia di Catania. Affacciato sul Mar Ionio, il suo panorama è caratterizzato dai famosi faraglioni, imponenti scogli di origine vulcanica che si ergono maestosi dalle acque cristalline, creando uno scenario di raro splendore. Qui la natura si sposa con la mitologia, e ogni onda sembra sussurrare antiche storie. Tra le più celebri vi è proprio quella dei faraglioni, che narra dell'incontro di Ulisse, l’astuto eroe dell’Odissea di Omero, con Polifemo.

Ulisse in Sicilia

Si narra che proprio in queste acque avvenne uno degli episodi più memorabili del lungo viaggio di ritorno di Ulisse a Itaca. Dopo aver lasciato la terra dei Lotofagi, Ulisse e i suoi compagni giunsero sull’isola dei Ciclopi, abitata da creature gigantesche e spaventose. Qui si imbatterono in Polifemo, un ciclope possente e feroce, figlio di Poseidone, che li rese prigionieri e li intrappolò nella sua caverna. Ulisse escogitò un piano astuto per sfuggire al gigante con un occhio solo che non disdegnava la carne umana. Mentre Polifemo era fuori a pascolare le greggi, il re di Itaca e i suoi uomini affilarono un grande ramo di ulivo trovato nella grotta. Rientrato, l’eroe offrì al gigante del vino forte e dolce, che lo fece cadere in un sonno profondo, ma prima gli disse di chiamarsi Nessuno. Poi, con coraggio e determinazione, insieme ad un gruppo di uomini, accecò il ciclope con la punta del legno. Polifemo allora invocò l'aiuto degli altri giganti, ma alla risposta che a ferirlo fosse stato “Nessuno”, questi non intervennero e andarono via.

La fuga

L’indomani, per uscire dalla grotta e sfuggire alla vendetta del furioso Polifemo, Ulisse e i suoi uomini con astuzia si nascosero sotto il ventre delle pecore, riuscendo a guadagnare la libertà. Ma il pericolo non era ancora finito. Una volta scoperto l’inganno, Polifemo, cieco di rabbia e di dolore, percependo il suono delle voci e dei remi, iniziò a scagliare enormi massi contro la nave di Ulisse. Quei massi, secondo la leggenda, sono proprio i faraglioni di Aci Trezza, gli otto scogli che dominano il mare di fronte alla costa, testimoni eterni della collera del ciclope e dell’ingegno dell’eroe greco.

I Faraglioni dei Ciclopi

Oggi i faraglioni non sono solo simbolo di mitologia, ma anche un patrimonio naturalistico di inestimabile valore. Inseriti nella Riserva Naturale Integrale Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi, essi ospitano una ricca biodiversità marina e terrestre. Passeggiare lungo la costa di Aci Trezza o navigare tra i faraglioni è un’esperienza che permette di immergersi in una dimensione sospesa tra realtà e leggenda, dove il fascino del paesaggio si intreccia con le storie immortali della tradizione.