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Viaggio in Sicilia

08/09/2023

L'Isola Ferdinandea, la terra che spuntò dal mare e che tutti volevano

Nel canale di Sicilia, tra Sciacca e l'isola di Pantelleria, a circa 6 metri dalla superficie marina, vi è una grande piattaforma rocciosa cartografata come “Banco di Graham”. Questo pezzo di terra emerse nel 1831 a seguito dell'eruzione di un vulcano sottomarino. Non rimase visibile a lungo, ma la sua comparsa provocò una disputa internazionale. L'isola dai molti nomi e tanto bramata, con il suo fascino misterioso, rimane sommersa, anche se di tanto in tanto fa notare la sua presenza.

Le scosse sismiche e la comparsa dell'isola

A giugno del 1831 una serie di scosse sismiche interessò la costa sud occidentale della Sicilia. La terra tremò e a luglio, tra Sciacca e Pantelleria, il mare ribollì e una colonna di fumo si levò in alto. Alcuni marinai di navi di passaggio videro galleggiare pesci morti e tra gli abitanti della zona si insinuò il timore che si trattasse di un mostro marino. Ma emerse dal mare una nuova isola, che costantemente continuò ad ingrandirsi fino a raggiungere un'altezza di circa 60 metri e una circonferenza di circa quattro chilometri. Composta prevalentemente da tefrite, la sua superficie ospitava anche due laghetti sulfurei. L'evento unico e straordinario attirò curiosi e studiosi, oltre all'interesse di più regnati, data la sua posizione strategica.

La disputa internazionale e i tanti nomi dati

L'Isola emerse in una posizione strategica per il controllo dei traffici commerciali e militari del mar Mediterraneo, e tra il Regno delle Due Sicilie, Inghilterra e Francia si accese una disputa per rivendicarne la territorialità, accompagnata da diversi nomi dati all'isola. I primi a prenderne possesso furono i britannici che piantarono la bandiera inglese e chiamarono l'isola “Graham” (Banco di Graham è il termine usato in cartografia per indicare il banco sottomarino che comprende il vulcano che diede origine all'Isola Ferdinandea). Gli abitanti del Regno delle Due Sicilie protestarono e il capitano Corrao, che propose di chiamare l'isola “Corrao”, chiese al re Ferdinando II di prendere provvedimenti. Nel frattempo anche la Francia mostrò interesse nei confronti dell'isola e lì approdati piantarono la bandiera francese e la ribattezzarono “Iulia”, perché apparsa nel mese di luglio. Ma Ferdinando II di Borbone rivendicò l'isola come parte del Regno delle due Sicilie, diede il nome di “Isola Ferdinandea” e ad ottobre inviò a Inghilterra e Francia una memoria per sottolineare che a norma del diritto internazionale la nuova terra emersa apparteneva alla Sicilia.

La scomparsa dell'Isola Ferdinandea e le successive apparizioni

Le rivalità tra Regno delle Due Sicilie, Inghilterra e Francia durarono poco. L'isola, formata da materiale roccioso eruttivo facilmente erodibile dalle onde del mare che lo circondava, ebbe infatti vita breve. La circonferenza pian piano diminuì e l'altezza si abbassò. A dicembre del 1831 l'isola era scomparsa. Di lei rimane il vasto banco di roccia lavica che si trova a circa 6 metri di profondità. Si dice che nel 1833, nel 1846 e nel 1863 l'isola riapparve in superficie, ma la sua permanenza durò solo pochi giorni. Nel 1968 e nel 2002 alcune attività sismiche e bollori marini hanno fatto pensare a nuove emersioni, che non si sono però verificate.

“Questo lembo di terra una volta isola Ferdinandea era e sarà sempre del popolo siciliano”

Le esalazioni gassose del 1968 che hanno interessato le acque circostanti il Banco di Graham hanno mostrato un movimento in acque internazionali di alcune navi britanniche. Allora un gruppo di sub siciliani posero sulla superficie del banco sottomarino una targa su pietra che riporta queste parole: “Questo lembo di terra una volta isola Ferdinandea era e sarà sempre del popolo siciliano”. Ma per evitare altre incomprensioni, dopo le attività sismiche del 2002 e la possibile nuova emersione, alcuni sommozzatori piantarono la bandiera italiana sulla cima del vulcano.