Il 21 novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi. Gli alberi sono i polmoni della Terra: assorbono anidride carbonica, rilasciano ossigeno, offrono ombra e rifugio a migliaia di specie viventi, e ci regalano un legame profondo con la natura. Per noi di Despar, che abbiamo un albero come simbolo del nostro marchio, questa giornata assume un significato particolarmente speciale, e abbiamo deciso di celebrarla omaggiando uno degli alberi più famosi, imponenti e antichi al mondo: il Castagno dei Cento Cavalli.
Il gigante verde di Sant'Alfio
Situato nel bosco di Carpineto, alle pendici dell'Etna, nel comune di Sant'Alfio (CT), il Castagno dei Cento Cavalli non è solo un albero, ma un monumento vivente. Con un'età stimata tra i 2.000 e i 4.000 anni, questo castagno ha visto il passaggio di epoche e civiltà, diventando un simbolo di resistenza e longevità. Considerato il più grande e antico d'Europa, dal 1982 fa parte del patrimonio italiano dei monumenti verdi, inserito tra gli esemplari di “eccezionale valore storico e monumentale”. Questo straordinario albero è oggetto di studio da parte di molti botanici, e con i suoi 23 metri circa di circonferenza del tronco, potrebbe essere il più grande del mondo. Nel 1745 fu emanato dal «Tribunale dell'Ordine del Real Patrimonio di Sicilia» un atto per garantirne la tutela. Nel 2006 l'UNESCO lo dichiarò “Monumento Messaggero di pace”. È stato inserito anche nel libro dei Guinness dei primati. L'albero si presenta oggi composto da tre fusti differenti.
La leggenda
Il Castagno dei Cento Cavalli deve il suo nome ad una antica e famosa leggenda. Si narra che, durante una battuta di caccia, un violento temporale sorprese una regina e il suo seguito di cento cavalieri e dame. Il numeroso gruppo trovò riparo proprio sotto l'imponente chioma del castagno, e l'albero, con i suoi rami maestosi, fu in grado di proteggere uomini e cavalli dalla pioggia battente. Non si sa chi possa essere la regina della storia, secondo alcuni si tratterebbe di Giovanna d'Aragona, secondo altri dell'imperatrice Isabella d'Inghilterra, terza moglie di Federico II, secondo altri ancora si tratterebbe di Giovanna I d'Angiò. Comunque sia, il Castagno dei Cento Cavalli, esempio unico nel panorama naturalistico europeo e mondiale, racconta una storia di eccezionale bellezza e longevità, che guarda a un futuro da proteggere.