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Viaggio in Sicilia

17/10/2019

Il tartufo di Capizzi: la perla dei Nebrodi. Tra fede e folclore un viaggio nel comune messinese.

Tronche le braccia, pugnerem coi petti. Armato di corazza e pìleo, con le braccia tronche, il guerriero è pronto a difendere la sua patria. Lo stemma di Capizzi ne lascia già intravedere l’anima coraggiosa. Arroccato attorno al colle Verna, si pensa che il suo nome derivi proprio dalla forma del monte, la cui vetta ha la sembianza di una testa, il comune in provincia di Messina conserva gelosamente il suo carattere medievale. Già Cicerone nelle Verrine dava testimonianza della sua esistenza nel periodo romano, anche se per molti studiosi la sua origine risale al tempo dei Siculi o dei Sicani.

Fede ed enogastronomia: Capizzi conquista con la sua doppia veste. I momenti centrali della vita cittadina sono due: l’uno squisitamente religioso, tra i più suggestivi e particolari di tutta la Sicilia, l’altro di piacere “profano”, con l’esaltazione del pregiato tartufo dei Nebrodi. Se a luglio Capizzi si veste a festa per celebrare il suo patrono San Giacomo Apostolo Maggiore con un rito che commuove chiunque lo ammiri, a ottobre fa spazio all’eccellenza enogastronomica locale con la Sagra del Tartufo, quest’anno in programma dal 18 al 20 ottobre.

Al centro del paese sorge il santuario di San Giacomo, costruito sotto la dinastia degli Aragonesi, che il 22 luglio diventa fulcro della festa patronale. Una celebrazione risalente già al tempo dei Normanni che mantiene nei secoli la sua suggestione. Tanti i momenti di forte impatto emotivo. La processione dei fedeli a piedi scalzi per chiedere grazie o sciogliere i voti; il Corteo storico del Vessillo Aragonese come forma di riconoscimento a Pietro II di Sicilia che nel XIV secolo concesse la nascita di un mercato esente da dazi; e soprattutto i tradizionali “Miracoli”. La reliquia di San Giacomo, disposta su una vara, viene fatta urtare violentemente dai portatori contro il muro di una vecchia casa. Quando il muro crolla, la tradizione vuole che avvengano i Miracoli di San Giacomo. Un’antica credenza aggiungeva mistero: se le percosse al muro, necessarie per abbatterlo, erano infatti di numero pari, sarebbe stato un anno di fortuna per l’intera cittadina, altrimenti, se in numero dispari, erano profezia di disastri e carestie.

Accanto al sacro, il profano.
A ottobre Capizzi onora il suo oro raro, il tartufo. Il cuore verde del Parco dei Nebrodi è miniera di centinaia di varietà di funghi, ma soprattutto di singolari specie di fungo ipogeo, ingrediente raffinato e molto pregiato. La loro scoperta a Capizzi è abbastanza recente, ma subito fortunata, spingendo la comunità a celebrare questo speciale prodotto con una grande manifestazione. Degustazioni, ma anche esposizioni, laboratori, convegni, spettacoli, escursioni e tanto altro, la Sagra del Tartufo dei Nebrodi accoglie i visitatori tra i sapori d’autunno. Un’occasione da non perdere per conoscere le tipicità culinarie della zona, ma anche le bellezze artistiche e paesaggistiche di questo piccolo, ma prezioso comune.

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