Nel territorio di Trapani, immerso nella verde e fertile valle del fiume Belice, una zona ricca di storia e bellezze naturali, si trova Salaparuta, un piccolo paese che nel 1968 fu distrutto da un terribile terremoto e che fu ricostruito a pochi chilometri di distanza dal centro originario, dove sono ancora visibili i resti. Sorge su una collina e la leggenda narra che nel fitto bosco adiacente dimorasse una strega che era solita compiere incantesimi e far scomparire bambini. Oggi vi raccontiamo di un bosco, di una strega, di un santo, di una maledizione e di una benedizione.
La strega di Salaparuta
Il paese di Salaparuta sorge nel ricco e fecondo territorio della Valle del Belice, caratterizzato da una lussureggiante vegetazione e da una aura di mistero. La leggenda narra che in tempi antichi una strega si celasse tra i fitti alberi del bosco circostante il paese, dedicandosi alla preparazione di pozioni e incantesimi. Tra le malefatte più gravi, vi era la misteriosa scomparsa dei bambini del villaggio. Gli abitanti di Salaparuta, esausti delle macchinazioni della fattucchiera, si unirono e trovarono il modo di scacciarla. Tuttavia, proprio prima di lasciare il bosco, la strega lanciò una terribile maledizione, che secondo alcuni è collegata al devastante terremoto che colpì la zona nel 1968.
La benedizione di San Giuseppe
La maledizione della strega del bosco di Salaparuta cadde così sul paese e sul terreno circostante. Tuttavia, le preoccupazioni degli abitanti furono presto dissolte grazie all'intervento di San Giuseppe. Egli comparve in sogno agli abitanti del paese e promise loro che, grazie alla sua benedizione, i terreni non sarebbero mai stati aridi e improduttivi. E a onor del vero, il territorio è ricco di campi coltivati, di uliveti e di vigneti; proprio il vino prodotto nel comune di Salaparuta è tra le eccellenze della Sicilia, e ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di denominazione di origine controllata (DOC).
Gli abitanti di Salaparuta sono molto devoti a San Giuseppe, e dal 1977 il santo è ufficialmente il patrono della città.