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Viaggio in Sicilia

06/10/2023

Il Castello di Mussomeli tra misteri e leggende

Nel cuore della Sicilia, in provincia di Caltanissetta, erge arroccato su uno sperone calcareo, a circa 800 metri d'alterezza, l'imponente Castello di Mussomeli, conosciuto anche come Castello Manfredonico. Questo luogo suggestivo è ricco di storia e mistero. Voluto da Manfredi III Chiaramonte, conte di Modica, e realizzato tra il 1364 ed il 1367 su resti risalenti alla dinastia Sveva, la sua forma attuale risale all'intervento dei Castellar, signori di Mussomeli nel XV sec. Le varie stanze del maniero sono state testimoni di importanti vicende storiche, e di questo luogo suggestivo, in cui la realtà si fonde con la fantasia, si narrano diverse leggende. Oggi vi raccontiamo le tre più conosciute: la storia delle tre principesse rinchiuse; l'omicidio della baronessa di Carini; l'uccisione del soldato spagnolo.

Le tre principesse rinchiuse
 Si narra che nel Castello di Mussomeli abitasse il principe Federico insieme alle sue tre bellissime sorelle: Clotilde, Margherita e Costanza. Il principe, costretto a partire per la guerra, per proteggere dai mali esterni le tre sorelle, e pensando che la sua assenza non durasse molto, decise di rinchiuderle in una stanza, facendone murare le porte, con i beni necessari per sopravvivere. Passarono gli anni, nel castello ormai vuoto rimasero solo le tre fanciulle che, avendo consumato tutto il cibo a disposizione, prese dalla disperazione e spinte dai morsi della fame, provarono a mangiare anche le loro scarpe. Finita la guerra il principe Federico fece ritorno subito al castello, e impaziente si recò nella stanza dove erano rinchiuse le sue tre sorelle. Ma ciò che si trovò dinanzi fu sconvolgente. Le sue amate sorelle giacevano senza vita con le scarpe tra i denti. Si narra che da questa stanza, chiamata “camera di li tri donni”, quando c'è la luna piena si sentano i lamenti delle tre giovani donne e le urla del fratello disperato.

La baronessa di Carini

Si racconta che tra le mura del Castello di Mussomeli si aggiri una giovane donna, vestita con abiti rinascimentali, e che sia alla ricerca del padre. Si tratterebbe di Laura Lanza, Baronessa di Carini. Figlia di Don Cesare Lanza, Barone di Trabia e Conte di Mussomeli, la ragazza convolò a nozze per volere del padre a soli 14 anni con Don Vincenzo la Grua Talamanca, Barone di Carini. Giovane, bella e trascurata dal marito, Laura cominciò a frequentare sempre più assiduamente l'affascinante Ludovico Vernagallo di Montelepre, e cominciò a girare la voce che i due fossero amanti. La diceria arrivò anche al padre della giovane che, per difendere l'onore del casato, si recò al Castello di Carini dove, colti sul fatto, uccise i due. Pentito e disperato, Cesare Lanza si rifugiò nel suo Castello di Mussomeli, ma lo spettro della ragazza lo seguì ed ancora oggi vaga tre le stanze del maniero alla ricerca del padre che l'avrebbe ingiustamente uccisa.

Don Guiscardo de la Portes

Ma tra le camere del Castello di Mussomeli, affascinante e misteriosa fortezza, sembra errare anche lo spirito di un altro personaggio, un soldato spagnolo. Sarebbe Don Guiscardo de la Portes, giunto in Sicilia nel 1392 al seguito di re Martino per sedare delle rivolte popolari. In Spagna lasciò la bella Esmeralda de Loyoza, moglie in attesa del loro primo figlio. Sulla strada verso il castello di Mussomeli, il giovane soldato fu ucciso dagli uomini di Don Martinez. Quest'ultimo infatti era stato rifiutato da Esmeralda e per vendicarsi del rivale ne ordinò la morte. Guiscardo invece di pregare, in punto di morte imprecò contro Dio che, per punizione lo condannò a vagare sulla terra per mille anni. Da allora si aggira nella fortezza in cerca di pace e nella speranza di poter incontrare suo figlio.