Erice e la leggenda di Bellina

Affacciata sul golfo di Trapani, arroccata su un monte, si trova Erice, splendido borgo medievale che, tra natura e storia, affascina e ammalia. Le sue origini sono fortemente legate al culto di Venere (Afrodite per i greci), e tra vicoli suggestivi e panorami mozzafiato, l'atmosfera del luogo è resa ancora più misteriosa dalla presenza di Bellina, che “striscia” tra le strade e le case disabitate del luogo. La leggenda narra di una bella fanciulla dai tanti pretendenti, di un anello, di un sortilegio e di una biscia.

Bellina, la fanciulla che aspetta il suo soldato


Intorno al XIII sec. ad Erice viveva Bellina, una splendida fanciulla tanto affascinante da ammaliare ogni uomo la notasse. In tanti la corteggiavano, promettendole doni ed onori, ma la giovane ragazza rifiutava con garbo ogni pretendente. Lei, dallo sguardo rivolto verso l'orizzonte, aspettava il ritorno del suo amore, un soldato che prima di partire in guerra le aveva donato un anello come simbolo della loro unione. Passarono gli anni, del soldato non si seppe più nulla, ma lei rimase fedele a quell'amore.

l barone malvagio, l'anello ed il sortilegio

Tra i tanti pretendenti di Bellina vi era anche un ricco e malvagio barone che, pur di riuscire a conquistare la ragazza, fece ricorso alla magia. Questi, riuscito con l'inganno a sottrarle l'anello, le promise di restituirglielo in cambio di un bacio che, a sua insaputa, grazie al sortilegio, la avrebbe legata a lui facendola innamorare immediatamente. La bella e coraggiosa fanciulla di Erice si rifiutò fermamente e il barone incollerito lanciò tra i rovi l'anello. La ragazza nella disperata ricerca del monile a cui tanto teneva, si gettò tra le spine pungendosi e, a causa del sortilegio, si trasformò in una biscia nera.
Da allora, tra i rovi e le case abbandonate, tra i vicoli e le viuzze, si aggira l'anima di Bellina tramutata in biscia, ancora alla ricerca del suo anello, il pegno d'amore che, se ritrovato, le permetterà di ricongiungersi all'amato.