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Viaggio in Sicilia

02/08/2019

Un tuffo nelle acque dei Laghetti d’Avola. Dopo, in città, una granita di mandorla!

Lungo la via Elorin, uno dei più antichi percorsi greci della Sicilia, si estende la piana di Avola, comune a sud di Siracusa, dalla ricchezza enogastronomica e paesaggistica incommensurabile.
Ed è così che una visita alla città si trasformi in un’esperienza memorabile di gusto e di natura.
Se una passeggiata nel centro cittadino permette di ammirarne i beni culturali e monumentali, come il celebre quartiere storico a pianta esagonale da cui si diramano le strade barocche, è spostandosi poco più oltre che lo sguardo del visitatore viene rapito dalla spettacolarità del paesaggio offerta dalle riserve naturali di Cavagrande del Cassibile

Custodita tra il mare Ionio e i monti Iblei, la terra avolese regala così un’oasi di relax unica al mondo: i Laghetti d’Avola, come è definita la zona dagli abitanti del luogo, che con i sui canyon naturali e le sue cave diventa meta diletta degli amanti delle escursioni e del trekking. 
La Riserva naturale orientata Cavagrande del Cassibile copre un’area di 2.760 ettari circa, ricadente nei comuni di Avola, Noto e Siracusa: sede di insediamenti abitati già in età paleolitica, come testimoniano i resti di ottomila tombe rupestri del tipo a grotticella, risalenti al X e IX secolo a.C., oggi è un’area protetta dalla vegetazione incontaminata e dalla sorprendente fauna mediterranea, con i ricci, le volpi, i cuculi e tanto altro.
Un polmone verde in cui la natura e i reperti storici convivono in un solido equilibrio che offre al turista un’esperienza unica. Un tuffo nelle fredde acque dei laghetti, una scarpinata tra i tanti sentieri più o meno noti per escursionisti provetti o meno esperti, o una semplice sosta ad ammirare un simile panorama con il canyon che in alcuni tratti è profondo oltre 250 metri fanno sentire come in paradiso. 

Ma Avola è anche esperienza di gusto: la calda e salina aria del mare vicino, accanto alla frescura delle alture di nord ovest, regalano infatti un clima assolutamente particolare che ha permesso lo sviluppo di un’enogastronomia d’eccellenza. Tra questi spiccano la mandorla e il Nero d’Avola.
Uno scrigno che protegge una perla rara: un guscio duro e liscio, dall’ovale perfetto, come scriveva Leonardo Sciascia, che conserva al suo interno un seme prezioso, dal gusto assai particolare. Uno dei frutti simbolo della Sicilia, ingrediente d’eccellenza dell’arte culinaria isolana, re della pasticceria di alta qualità, toccasana per la salute: è appunto la mandorla di Avola. Dalle tante proprietà organolettiche, è ricca di fibre, calcio, potassio, proteine, vitamina E e tanto altro, la mandorla è usata per preparare gustose ricette, conferendo loro quel suo sapore così intenso, come il gelato e la granita al gusto di mandorla, il latte di mandorla e le paste di mandorla, tutte squisitezze invidiate e apprezzate da tutto il mondo. Così come è molto stimato il Nero d’Avola, vino pregiato prodotto da uve autoctone a bacca rossa dal gusto astringente, forte e dal carattere elegante.
A questi due prodotti di eccellenza la comunità rende omaggio ogni anno con una festa che richiama migliaia di turisti dalla Sicilia e oltre, è la Sagra della Mandorla e del Nero d’Avola, in programma il prossimo 24 e 25 agosto: un appuntamento di grande folklore, arte, cultura e buon cibo.

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