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Viaggio in Sicilia

07/02/2019

Ragusa Ibla, lì dove il tempo si è fermato

Il sublime prende forma. Lascia senza fiato la bellezza di Ragusa Ibla, un misto di storia e architettura. Passeggiare tra le sue viuzze significa tuffarsi in un passato rarefatto, quasi a toccare una vita antica che sa di nostalgia e di ossequioso rispetto. Undici siti patrimonio Unesco, oltre cinquanta chiese, su cui regna il maestoso Duomo di San Giorgio, numerosi palazzi nobiliari: Ragusa Ibla è la culla del barocco del Val di Noto. Centro storico della città di Ragusa, questo scrigno conserva veri e propri gioielli monumentali, storici e architettonici.

Collocato su una collina, il piccolo borgo di Iusu, ovvero che giace sotto, domina la vallata circostante, con le sue casupole e stradine, rese famose al grande pubblico dalla fortunata serie televisiva de “Il commissario Montalbano” e, prima ancora, dal film “L’uomo delle stelle” di Giuseppe Tornatore e da tanti altri cineasta che si sono innamorati di questa terra-set naturale. A primeggiare su tutti il Duomo in onore di San Giorgio, costruito tra il 1744 e il 1745, secondo i progetti dell’architetto Rosario Gagliardi, con la sua magnificente cupola in stile neoclassico, aggiunta in seguito, e dalla lunga scalinata. Al suo interno sono conservati tre quadri di Vito D’Anna, raffiguranti San Nicola, l’Immacolata e l’Angelo Custode, e l’organo della ditta Serassi, risalente al 1887.

Scendendo lungo le suggestive scale che collegano Ragusa superiore al quartiere ibleo, è da ammirare il campanile della Chiesa dell’Itria, appartenuta all’Ordine dei Cavalieri di Malta, rivestito da maioliche dipinte a motivi floreali risalenti alla metà del 1700. Sicuramente da apprezzare la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, la Chiesa di San Filippo Neri, la Chiesa di San Francesco dell’Immacolata. E ancora, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di Santa Maria del Gesù, Palazzo della Cancelleria, Palazzo La Rocca, Palazzo Sortino Trono, Palazzo Cosentini e la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.

La storia di Ragusa Ibla, le cui origini risalgono al primo periodo siculo, vive un momento drammatico con il distruttivo terremoto del 1693 che rase al suolo gran parte della cittadina. La ricostruzione che ne seguì fu un tripudio dello stile barocco, accanto al quale restarono poche espressioni della vita e dei monumenti precedenti. La stessa popolazione che sopravvisse restò fortemente turbata dal sisma tanto da scegliere, nella maggioranza dei casi, di spostarsi sulla montagna ed edificare lì un nuovo centro, oggi Ragusa superiore.

Fu soprattutto l’antica nobiltà a restare nel quartiere ibleo, ricostruendo negli anni a seguire palazzi di residenza e luoghi d’intrattenimento, come, per citarne alcuni, il Circolo di Conversazione, oggi ancora riservato spazio d’incontro della nobiltà; Palazzo Arezzo di Trifiletti, abitato dai discendenti dell’omonima famiglia; il Teatro Donnafugata, centro culturale della vita cittadina; il Giardino Ibleo, luogo ideale per una passeggiata rilassante, da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato sulle colline circostanti. Uno spaccato della Sicilia di un tempo, che conquista ogni anno migliaia di turisti.

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