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Viaggio in Sicilia

05/12/2019

Il dipinto di Assoro, la città presepe dal carattere ardito

Viri fortes et fideles. Con queste parole Cicerone omaggia il coraggio degli assorini, gli abitanti di Assoro, piccolo comune in provincia di Enna. Ne evidenzia il carattere di uomini valorosi, dallo spirito audace, pronti a difendere la loro comunità. Un temperamento di cui la cittadina va orgogliosa ancora oggi, evidenziato dalla scritta ciceroniana infissa sullo stemma cittadino.

Arrampicata sul Monte Stella, Assoro è una delle più belle città presepe della Sicilia. Un profilo frastagliato di casette si adagia sul fianco della montagna, regalando un’immagine suggestiva: al tramonto le luci casalinghe sembrano lucciole nella notte, mentre all’alba i raggi solari riscaldano l’altura.

Di origine antichissima, la piccola cittadina fu fondata dai Siculi e abitata dai Sicani, dapprima nelle zone più basse del monte e poi più in alto dove nel 1200 fu costruito il famoso Castello normanno di Valguarnera, di cui oggi restano le mura e una torre a pianta circolare.
Nei secoli il paese è stato attraversato da tanti popoli, del loro passaggio restano alcune testimonianze archeologiche custodite al museo di Siracusa.

Di Assoro, ma soprattutto della forza dei suoi abitanti, ne racconta appunto Cicerone ne Le Verrine. Gli assorini, narra l’oratore, si ribellarono infatti al pretore romano Verre, noto per i suoi furti di opere d’arte, che, nominato governatore della Sicilia, tentò di rubare la statua del dio Chrysas dal Tempio di Assoro. Sapendo però quanto gli abitanti fossero legati al loro dio, Verre inviò i suoi uomini fedeli a compiere il misfatto, senza tuttavia fare i conti con gli assorini che costrinsero alla fuga gli impostori. “Viri Fortes et Fideles”, appunto: uomini forti e fedeli.
Anche lo storico Diodoro Siculo ha scritto della cittadina ennese, evidenziando che fu l’unica città sicula che appoggiò Siracusa contro i Cartaginesi, gli Etruschi e i Greci; in cambiò ottennè la possibilità di battere moneta propria.
I Normanni, gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi: Assoro passò da una dominazione all’altra, cambiando via via il suo assetto.

Oggi continua ad affascinare per il suo bellissimo aspetto. A emergere su tutto il Castello normanno e la chiesa di San Leone, eretta poi a rango di basilica, che per bellezza artistica è stata dichiarata monumento nazionale. Costruita nel XII secolo come regalo di nozze per la principessa Costanza d’Altavilla che andò in sposa all’imperatore Enrico VI di Svevia, conserva diverse opere d’arte, tra cui un crocifisso in legno realizzato da Antonello Gagini. Accanto alla basilica, il Palazzo della Signoria, costruito nel XIV sec. dalla famiglia Valguarnera che fino ad allora aveva vissuto nel castello. Una bellissima struttura in elegante stile catalano con portali in pietra nella facciata settentrionale e orientale, finemente lavorati.

Una perla rara, Assoro, di quelle che ti fanno trattenere il fiato sin dal primo momento che le guardi.

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