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Viaggio in Sicilia

14/11/2019

I castelli di Butera, antica roccaforte della Sicilia

Su un promontorio roccioso, a picco sul mare, sorge il Castello di Falconara, antico maniero siciliano a pochi kilometri da Butera. Tutt'intorno un giardino di palme e di essenze storiche, tra cui un Fico d'India a fiore a palme rotonde di origine messicana, specie molto rara presente solo all’Orto Botanico di Palermo.
Il viaggio alla scoperta del comune in provincia di Caltanissetta, famoso per il vino, l’olio, la mandorla e la pasta con il miele, parte dal mare: Butera è infatti l’unico comune del nisseno, insieme a Gela, a essere bagnato dal Mediterraneo.
Così come il Castello di Falconara, unico tra i manieri della provincia a specchiarsi sull'acqua.

Il suo nome deriva dall'antica pratica dei signori di allevare i falchi nella torre centrale, corpo principale della struttura risalente al XIV secolo quando, durante la guerra dei Vespri tra gli Aragonesi di Sicilia e gli Angioini di Napoli, alcuni pirati angioini sbarcarono tra Terranova e Licata, per assalire Butera. La funzione di protezione e vigilanza della torre fu mantenuta almeno fino al XVIII secolo, risulta infatti inserita nel circuito difensivo costiero dell’isola: è in questo periodo sicuramente che la struttura fu ampliata e rafforzata con fossati e feritoie che conferirono al castello l’aspetto di un fortino inaccessibile da terra e da mare.
Solo nel XIX sec., quando il rischio di attacchi cessò, il maniero divenne residenza padronale della principessa di Butera Caterina Branciforte che si occupò della sua ristrutturazione con nuovi ampliamenti – fece realizzare un’imponente ala rivolta verso il mare, collegata alla preesistente costruzione da uno scalone con ringhiere in ferro battuto e corrimano in legno – e abbellimenti, trasformandola in un’elegante dimora nobiliare.
Oggi, adibito a struttura ricettiva, il Castello di Falconara conserva la sua antica architettura e tutto il fascino dell’epoca, divenendo meta diletta per matrimoni da favola e vacanze esclusive.

Il viaggio per Butera continua verso il Castello arabo-normanno. Si racconta persino che fosse collegato al Castello di Falconara da un lunghissimo tunnel sotterraneo, fatto costruire da Ugone di Santapau che aveva ricevuto entrambi i possedimenti dal re Martino d’Aragona come forma di ricompensa per averlo aiutato nella lotta contro le fazioni opposte.
Eretto nell'XI secolo, il Castello aveva il compito di difendere il territorio grazie alle torri di avvistamento che sorgevano agli angoli della struttura. Anche se nel corso del tempo ha subito diversi interventi di restauro e rifacimenti, oggi è in ottimo stato di conservazione. Da ammirare il torrione dal grande valore artistico, che custodisce alcuni addobbi scultorei tra cui lo stemma della famiglia nobiliare Santapau raffigurante un'aquila a due teste con una catena e una spada sguainata, e l’Antiquarium di archeologia con i reperti rinvenuti su tutto il territorio di Butera durante gli scavi effettuati negli anni '50.

Completano la visita del paese la Chiesa Madre del XII secolo, ma terminata nel 1500, dedicata a San Tommaso Apostolo, dall'importante patrimonio artistico, tra cui una pala del ‘600 raffigurante la Madonna, San Francesco e Santa Margherita realizzata dal maestro Paladini; la Chiesa di San Rocco del 1700 con la statua del santo patrono del paese; la Chiesa di San Francesco, la più antica della città, edificata dai primi normanni cristiani e destinata poi ai monaci francescani e la necropoli del Piano della Fiera.

Antica roccaforte della Sicilia, oggi Butera è un borgo di neanche 5000 abitanti che conserva gelosamente la sua storia e le sue tradizioni, affascinando i visitatori con le testimonianze di un tempo e la rilassante atmosfera che ancora si respira.

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