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Viaggio in Sicilia

26/07/2019

A passeggio sul carretto siciliano di Aci Sant’Antonio. Opera d’arte in cammino, simbolo della Sicilia di un tempo.

È forse il simbolo più noto della Sicilia nel mondo. Antico mezzo di trasporto che grazie alla maestria di artigiani locali diventava una vera e propria opera d’arte. Dai colori vivacissimi e dalle immagini dettagliate seppur piccolissime, il carretto sicilianoè il souvenir isolano per eccellenza.
Ad Aci Sant’Antonio, piccolo paese in provincia di Catania, un Museo ne conserva identità e segreti, ospitando al suo interno anche un laboratorio che fa tesoro di questa arte, custodendo le tecniche tramandate dai maestri.

Antichi carretti, ma anche esemplari più recenti sono custoditi con cura per tramandare alle generazioni più giovani un sapere arcaico, nato nella seconda metà dell’Ottocento su richiesta degli stessi trasportatori siciliani che per dare un po’ di varietà alla monotonia della loro giornata iniziarono a farsi decorare il carretto. Dapprima con immagini sacre, a mo’ d’invocazione di una qualche protezione divina, poi con sfondi più profani: e così accanto ai Santi fecero la loro comparsa i paladini raccontati dai cantastorie e le scene della Cavalleria Rusticana di Verga.

Ben presto prese avvio una vera e propria arte che trovò nel comune etneo nei pressi di Acireale il centro più importante della Sicilia orientale. Qui in passato si recavano i giovani aspiranti pittori per imparare dai maestri più esperti i trucchi del mestiere: abilità, precisione, cura, ma anche pazienza e spirito di sacrificio. Qui si diedero appuntamento nei decenni i più abili scultori di carretti, maestri ferrai, costruttori e maestri pittori, come Domenico di Mauro, Giuseppe D'Agata e Nerina Chiarenza, Giuseppe e Gaspare Zappalà. Qui oggi sorge il Museo del carretto siciliano che al suo interno custodisce gelosamente quest’antica tradizione. Ad accogliere il visitatore è la vivacità dei colori, il rosso, il giallo, il verde e il blu, i colori della Sicilia per antonomasia, che si accompagna alla nitidezza delle immagini dipinte, attentamente restaurate. Il carretto è omaggiato in ogni sua parte: ecco che così sulle pareti e negli angoli delle stanze, esposte in bella vista, possono essere ammirate le ruote, le sponde del carretto chiamate masciddara, le barruna cioè le sbarre verticali, le bardature e tanto altro.

Un sapere che ci riporta alla Sicilia dei nostri avi, quando la vita scorreva lentamente, come la ruota di un carretto di rientro dalla campagna. Una visita al Museo di Aci Sant’Antonio è un tuffo nella memoria collettiva, da proteggere e tramandare come il più prezioso dei gioielli, fonte di vita da cui attingere forza, roccia su cui aggrapparsi nelle intemperie della fluttuante modernità per non dimenticare la propria identità.

Il tuo punto vendita ad Aci Sant’Antonio (CT):
• DESPAR – Via De Felice S.n.
• DESPAR – Via S. Maria La Stella